Verso la logistica condivisa, sfide e tecnologie

Il settore della logistica, inteso nella sua più ampia accezione, comprensiva dei processi di supply chain e della componente di trasporti, è tra i più critici e strategici nel panorama mondiale. Come affermato dal World Economic Forum, che ha dedicato proprio a supply chain e trasporti un gruppo di lavoro permanente, l’importanza del settore della logistica è evidente da più punti di vista:

  • si tratta di un settore nevralgico, cuore pulsante e vero e proprio sistema circolatorio degli agglomerati urbani e dell’ecosistema globale;
  • è un settore imprescindibile perché garantisce l’accesso a oggetti che sono fondamentali per sostenere il commercio, le attività aziendali e le vite di ogni utente;
  • è un settore economicamente molto rilevante: secondo Allied Market Research, il mercato globale della logistica sta crescendo ad un tasso annuale del 3,5% e dovrebbe raggiungere 12,3 trilioni di dollari entro il 2022.

La strategicità del settore è dimostrata anche dalle tante sfide che lo stanno interessando e che sono di varia natura, geopolitiche, economiche, sociali, ambientali e tecnologiche.

Da un punto di vista geopolitico, lo sviluppo è condizionato, in primis, dal peso in forte crescita della , molto attiva nel guadagnare nuovi ed importanti spazi a livello mondiale. L’ascesa della Cina appare evidente dalla lettura del peso sull’export mondiale, che in vent’anni è cresciuto dal 4% al 16%, e dal suo impegno nel formulare iniziative volte a rafforzare ulteriormente il suo posizionamento nel contesto globale.

A questo proposito, vanno citati la One Belt One Road Initiative, progetto strategico avviato per migliorare i collegamenti commerciali della Cina con i paesi nell’Eurasia, e il piano Made in China 2025 che punta a fare del Paese una fucina di innovazione, di produzioni automatizzate ad alto valore aggiunto e di tecnologie produttive avanzate puntando su dieci settori chiave, tra cui l’informatica.

In questo scenario, la leadership degli Stati Uniti appare in discussione: nel 1948 oltre il 20% delle esportazioni mondiali era statunitense, oggi la percentuale non supera il 9%. Questo spiega l’ondata protezionistica e la guerra commerciale Usa-Cina messa recentemente in atto dal Presidente Trump. Tutto ciò pone importanti interrogativi sul futuro del commercio internazionale che sarà messo a dura prova anche dalla prossima uscita dello UK dall’Unione Europea e che genererà senza dubbio impatti sui processi di supply chain e di gestione dei trasporti.

In questo contesto geopolitico, non mancano sfide economiche tipiche di un settore piuttosto che di un altro. Per quanto riguarda l’industria, ad esempio, negli ultimi vent’anni, il baricentro dell’industria meccanica mondiale si è spostato verso Cina, Giappone, Corea e Taiwan.

Al di fuori di quest’area, solo Usa, Germania e Italia, sembrano poter giocare ancora un ruolo di primo piano nellindustria meccanica mondiale. Continua ad esserci una forte spinta verso la globalizzazione che richiede alle organizzazioni rapidità nella messa in atto di strategie capaci di generare un vantaggio competitivo in molti ambiti tra cui anche quello della logistica. Tra gli elementi che hanno sostenuto la globalizzazione spicca lo sviluppo dell’e-commerce: le vendite globali online di prodotti di largo consumo stanno crescendo quattro volte più velocemente delle vendite offline.

La crescita del commercio elettronico è stata senza dubbio sostenuta da elementi demografici e sociali. Il 48% della popolazione Italiana è oggi composta da e-shopper. Crescono, inoltre, i pensionati tecnologici che sono tra i principali fruitori di servizi di commercio elettronico.

Altre dinamiche che impatteranno i processi di supply chain e di gestione dei trasporti, ridisegnando traiettorie e baricentri, possono essere così sintetizzate: la popolazione mondiale cresce del 30%, la popolazione nelle aree urbane aumenta del 68%, la produzione agricola per far fronte ai fabbisogni incrementa del 70%. Aumenta quindi la domanda di trasporti e l’esigenza di gestirne la filiera ma allo stesso tempo cresce la quantità di rifiuti prodotti nel mondo ogni giorno e peggiora la qualità dell’aria per la presenza di gas climalteranti, emissioni di anidride carbonica, smog e polveri sottili.

Tutto ciò porta ad una crescente attenzione sulla sostenibilità, a partire in particolare dalla nascita del cosiddetto Conscious Consumer, un consumatore che è generalmente più consapevole e attento alla propria salute, all’ambiente e al benessere del mondo animale.

Sul fronte delle tecnologie, infine, in linea con l’affermarsi del commercio elettronico, si sta assistendo ad un incremento dell’adozione di soluzioni funzionali alla gestione efficace ed intelligente di magazzini, trasporti e flotte, così come alla finalizzazione di iniziative di integrazione e collaborazione.

e-commerce, gli impatti su supply chain e trasporti

L’e-commerce è un mercato molto esteso e in forte espansione a livello sia mondiale che italiano. Secondo istituti di ricerca specializzati, tra il 2018 e il 2022, il mercato mondiale dell’e-commerce è previsto superare i 4 miliardi di dollari grazie ad un Tcma pari all’8,8%. A fine 2019, in Italia, il mercato del commercio elettronico ha superato i 31 miliardi di euro grazie ad una crescita del 15% sul 2018.

L’affermarsi del commercio elettronico rappresenta un importante elemento propulsivo per supply chain e trasporti ma è anche un fattore di forte pressione. Il suo sviluppo e la sua crescente diffusione tra gli utenti stanno portando, innanzitutto, ad un’evoluzione nell’ecosistema dell’offerta. I nuovi grandi e grandissimi player, Amazon, JD.com, Alibaba, Tencent, continuano a crescere, e in alcuni casi stringono accordi di o-opetition con operatori tradizionali di trasporto (è il caso dell’accordo tra Amazon e Poste Italiane). Nascono piattaforme di e-commerce, ovvero siti che ospitano seller, che erogano i loro servizi, sembra un gioco di parole, As a Service.

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L’esigenza di fornire un servizio di commercio elettronico più efficace e, più in generale, il cambiamento delle abitudini e dei profili di acquisto degli utenti finali genera molteplici impatti anche sulle supply chain aziendali, così sintetizzabili:

  • Integrazione a monte: per le aziende diventa sempre più necessario avere informazioni puntuali e tempestive sui livelli di scorte, sui prezzi, su eventuali promozioni commerciali disponibili per i singoli clienti. L’esigenza di veicolare i prodotti richiesti in tempi rapidi o comunque allineati ai bisogni del cliente richiede, inoltre, un’attenzione puntuale sulla pianificazione della produzione, i relativi processi produttivi e di organizzazione del lavoro, in modo che i fabbisogni commerciali possano essere pienamente soddisfatti;
  • Integrazione a valle: per far fronte al modello omnichannel, le imprese sono sempre più impegnate a evolvere la Customer Experience, ovvero a fornire ad ogni cliente un’esperienza il più possibile personalizzata in ogni punto di contatto, indipendentemente dal canale considerato;
  • Focus su attività di consegna: da elemento di costo, le attività di consegna stanno diventano un vero e proprio fattore strategico. Una corretta gestione dei processi di consegna in termini di tempi e modalità di trasporto fornisce un livello di servizio flessibile in linea con le esigenza degli utenti finali. In quest’ambito, le aziende stanno lavorando in misura crescente a fornire al consumatore online nuove e più sofisticate opzioni per la consegna e il ritiro dei prodotti, congiuntamente a nuovi metodi di pagamento e a nuove soluzioni di tracciamento a rendicontazione del servizio;
  • Digital augmented store: i negozi stanno evolvendo da semplici punti vendita a touchpoint, ovvero punti di dialogo con il cliente finale. Si stanno anche trasformando in magazzini da cui le aziende evadono gli ordini e-commerce. Da ciò consegue la necessità di avere una maggior integrazione informatica tra magazzini centrali e negozi e, più in generale, una spinta verso la specializzazione di magazzini e servizi logistici.

Con il concretizzarsi di questi fenomeni si sta assistendo all’ingresso di nuovi produttori e distributori e contestualmente all’uscita dal mercato di tutti quegli operatori che non hanno dimostrato di sapersi allineare a queste tendenze. Infine, anche le città stanno evolvendo e dovranno farlo sempre di più in modo da sostenere le attività di trasporto che per essere efficaci devono essere improntate alla sincromodalità, ovvero alla massima collaborazione tra i diversi player.

Tecnologie digitali, ruolo di primo piano

Il contesto appena delineato trova nella dimensione digitale una componente abilitatrice indispensabile. Tutte le più recenti tecnologie digitali abilitano la trasformazione, in alcuni casi una vera e propria disruption, dei processi gestiti dalle aziende che sono a vario titolo attive lungo la supply chain.

Se si analizza la filiera dei processi di supply chain, spiccano, nelle prime fasi, le applicazioni che consentono un coordinamento più intelligente della gestione delle attività di trasporto e dei processi di magazzino a fronte degli ordini di acquisto (order management) o delle previsioni della domanda (demand planning/forecasting). In queste prime fasi, alle soluzioni tradizionali di supply&transport planning/scheduling e inventory planning, che supportano le attività di pianificazione relative rispettivamente ai processi di trasporto e dell’inventario, si affiancheranno algoritmi e soluzioni di intelligenza artificiale, per potenziare la capacità previsionale delle aziende. Da segnalare anche il crescente utilizzo di soluzioni di blockchain a supporto della gestione di ordini e contratti.

Procedendo lungo la filiera, trovano collocazione soluzioni di supply chain execution; soluzioni per la gestione di magazzini e piazzali – che traggono vantaggio dall’adozione di diverse tipologie di device e soluzioni di robotica e automazione; soluzioni di Transport Management System (Tms) – per pianificare ed ottimizzare i flussi fisici dei beni; tool per il tracking in real-time della merce – resi disponibili su app mobile anche all’utente finale; Intelligent Transport Systems (Its), per un utilizzo più efficace e sicuro delle reti di trasporto. Nell’ambito del tracking, si prevede una crescente adozione di soluzioni blockchain-based che oltre a tracciare la provenienza e la localizzazione dei prodotti, consentono anche di monitorare le condizioni di trasporto dei beni e di certificare le ore di guida dei driver.

La digitalizzazione dei documenti di consegna e la disponibilità di nuove modalità di pagamento sono le principali soluzioni che si collocano a valle della filiera.

Parallelamente al crescere dell’utilizzo delle soluzioni precedentemente descritte, è prevedibile una parallela evoluzione digitale della flotta e delle infrastrutture di trasporto. Treni e veicoli completamente autonomi, sistemi di truck platooning, strade smart per gestire la guida autonoma, rilevare emissioni e traffico, droni, alverari e locker, per la gestione della consegna merci, sono solo alcuni esempi delle innovazioni in questo campo.

È indubbio che la disponibilità di piattaforme IoT, infrastrutture sensorizzate e protocolli di comunicazione rappresentano componenti tecnologiche fondamentali per poter sfruttare pienamente le tante funzionalità dei nuovi sistemi di supply chain e trasporti e tradurle in effettivi benefici business e di ecosistema.

Verso la Sharing Logistics, logistica condivisa e a valore

È evidente che le nuove tecnologie abilitano la sempre maggiore integrazione tra i vari player lungo la filiera, siano essi produttori, distributori o operatori di trasporto. Si sta imponendo, in prima battuta, un modello di supply chain as a service (ScaaS), in cui la logica di integrazione è verticale, in linea con quelle che sono le logiche concorrenziali.

In questo caso, l’integrazione è riconducibile, da un lato, all’esigenza di raggiungere un equilibrio tra costi logistici e livelli di servizio offerti ai clienti e, dall’altro, al bisogno di sincronizzare i processi di supply chain, per poter rispondere in modo efficace all’”effetto frusta”, ovvero l’aumento della variabilità della domanda man mano che ci si allontana dal mercato finale e si risale la catena di fornitura. Si tratta, in genere, di accordi pluriennali/ a tempo indeterminato visto il persistere delle condizioni che li hanno determinati.

In seconda battuta si sta assistendo al passaggio da forme di relazione verticale a integrazione orizzontale/diagonale tra due o più player concorrenti. Qualità del servizio, reattività della supply chain, sostenibilità ambientale sono gli obiettivi più ricorrenti che sottendono a questo accordi che sono principalmente a tempo determinato perché legati al perdurare delle sinergie. Accordi tra produttori sono generalmente diretti all’ottimizzazione della logistica outbound. Partnership tra tra operatori logistici e di trasporto sono guidate dall’esigenza di massimizzare l’uso di infrastrutture e risorse logistiche. Le collaborazioni tra aziende clienti consentono un maggior controllo della logistica inbound.

Il settore della Logistica sta, quindi, evolvendo alla luce di una serie di opportunità di sviluppo, di vario tipo, per risparmiare, per svolgere meglio le attività, per cambiare modello di business. La gestione intelligente di magazzini e trasporti, e la collaborazione tra player è abilitata – come visto – dalla tecnologia e diventa fondamentale per raggiungere gli obiettivi di business. Nascono e si rafforzano relazioni orizzontali e verticali in una logica di comunità. L’ultimo step di questa evoluzione è il passaggio ad un concetto di piattaforma: in futuro i servizi non saranno forniti ma messi a disposizione.

Questi sono i quattro principi della sharing economy che nel settore della supply chain e dei trasporti pongono le basi per la nascita del modello di sharing logistics.

È un modello in cui sarà possibile condividere non solo asset e servizi logistici ma anche e soprattutto principi e valori etici, di sostenibilità e qualità delle nostre città, come risulta evidente dagli esempi elencati:

  • Magazzini condivisi, all’interno di grandi facilities o piccoli spazi;
  • Noleggio di oggetti on demand, reti di ritiro e consegna on demand;
  • Condivisione di asset logistici, flotte e servizi complementari;
  • Condivisione di capacità di trasporto, match tra domanda e disponibilità;
  • Staff condiviso on demand, focus su trattamento delle risorse, loro diritti e contratti;
  • Condivisione di dati logistici, focus su città efficienti ed ecosostenibili.

 

 

 

Data: 29 gennaio 2020

 

Fonte: Annalisa Pinza, https://inno3.it/2020/01/29/verso-la-logistica-condivisa-sfide-e-tecnologie/

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