Stella Kyriakides sarà il nuovo commissario Ue alla Salute. La comunicazione è arrivata direttamente dal presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen.
Il profilo
Kyriakides è cipriota, nata a Nicosia nel 1956 ed è psicologa e succede al lituano Vytenis Andriukaitis. Kyriakides siede nella Camera dei rappresentanti di Cipro ed è membro Partito del Raduno Democratico (famiglia Partito popolare europeo). Ha anche fatto parte dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
Gli altri commissari
I nomi ci sono, ma manca la fiducia da parte dell’Assemblea plenaria del Parlamento Ue che avverrà dal dal 21 al 24 ottobre. Per l’Italia ci sarà Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio e avrà competenza per gli Affari economici. Gli altri sono Didier Reynders (giustizia), Dubravka Šuica (demografia e democrazia), Margrethe Vestager (concorrenza e al digitale), Kadri Simson (energia), Virginijus Sinkevičius (ambiente e oceani), Jutta Urpilainen (relazioni internazionali), László Trócsányi (politica di vicinato e negoziati per l’allargamento), Margaritis Schinas (protezione dello stile di vita europeo), Phil Hogan (commercio), Valdis Dombrovskis (servizi finanziari), Sylvie Goulard (mercato interno), Nicolas Schmit (lavoro), Helena Dalli (parità di genere), Janusz Wojciechowski (agricoltura), Frans Timmermans (green new deal), Elisa Ferreira (coesione e riforme), Rovana Plumb (trasporti), Maroš Šefčovič (relazioni interistituzionali), Mariya Gabriel (giovani e innovazione), Janez Lenarčič (gestione delle crisi), Věra Jourová (trasparenza e ai valori democratici), Josep Borrell (affari esteri), Ylva Johansson (affari interni) e Johannes Hahn (bilancio).
Gli schieramenti politici
I commissari resteranno in carica fino al 2024. Stando ai vari schieramenti politici 10 candidati sono dei socialisti e democratici europei. Nove del partito popolare, cinque liberali, un verde, un conservatore e un indipendente.
Manca il commissario britannico
Col nodo Brexit ancora da sciogliere, Von der Leyen potrebbe vedersi costretta a riaprire la lista delle nomine. Infatti, come suggerito dal premier Boris Johnson, il Regno Unito non avrà bisogno di un commissario data la prossima uscita dall’Ue. Tuttavia i recenti avvenimenti a Westminster (perdita della maggioranza del governo) hanno messo in dubbio la deadline del 31 ottobre. In caso di proroga e quindi di permanenza di Londra nei 28, la Commissione dovrà dotarsi di un commissario europei britannico (ogni membro deve averne almeno uno con deleghe specifiche). Almeno nelle intenzioni del presidente della Commissione.
di Redazione Aboutpharma Online del 10 settembre 2019