Da alcune settimane il nostro Paese sta vivendo una situazione che ormai si può definire eccezionale. La necessità di prevenire il contagio da Covid-19, e con questo effetti insostenibili sulle strutture sanitarie oltre che sui settori economici privati di forza lavoro causa malattia, ha comportato una serie di decisioni che ci interessano da vicino. Vediamole insieme.
In un primo momento, da febbraio si guardava a fine marzo con la speranza che la curva dei contagi diminuisse, ma questo non è accaduto: e le prime fiere di nostro immediato interesse, Green Logistics Expo, Salone Internazionale della Logistica Sostenibile, seguita a brevissimo dalla nuova LET Expo, Logistics Eco Transport Trade Show, sono state rimandate a maggio. La prima si svolgerà presso la Fiera di Padova dal 13 al 15 maggio 2020; la seconda alla fiera di Verona dal 16 al 20 maggio.
La Germania, che in questa primavera doveva fornire un importante contributo ai settori dell’intralogistica e movimentazione interna, ha resistito il più possibile per poi capitolare anch’essa, sull’onda del virus che ha cominciato a circolare e ad essere diagnosticato anche in terra tedesca. La prima è stata Hannover Messe, prevista a fine aprile, indubbiamente giustificata dall’essere un polo di attrazione globale: quello che è uno dei principali appuntamenti europei per tutte le industrie manifatturiere, all’interno del quale si svolge anche il CeMAT, la mostra dedicata al material handling, è stata riprogrammata in un periodo in cui nessuno, almeno in Italia, vorrebbe lavorare: dal 13 al 17 luglio. LogiMAT, a Stoccarda, previsto ad inizio marzo, ha cercato dapprima di stabilire un filtro ai suoi partecipanti, escludendo quelli provenienti dalle “zone rosse”, azione comprensibile ma non del tutto simpatica in uno scenario dove è un attimo accendere inutili micce di contrasto fra nazioni. La fiera di Stoccarda però ha preferito rimandare tutto all’anno prossimo, dal 9 all’11 marzo 2021, probabilmente anche per evitare quello che sarà l’effetto ovvio di tutti questi rimandi. Solo per citare alcuni appuntamenti di grande richiamo in Italia, per esempio, avremo Vinitaly a Verona dal 14 al 17 giugno 2020; ma anche il Salone del Mobile dal 16 al 21 giugno a Milano, e il Mecspe a Parma, dal 18 al 20 giugno 2020; e tornando al nostro mondo, anche la Francia ha seguito a ruota, rimandando il SITL di Parigi, Semaine de l’Innovation Transport et Logistique, dal 16 al 19 giugno. Naturalmente la gran parte dei visitatori non coincidono, ma è ben diverso il peso che questa concentrazione di appuntamenti avrà sul resto del sistema e sulle infrastrutture di base, come trasporti, accoglienza, e naturalmente logistica, che dovranno svolgere in pochi mesi ciò che prima facevano in dieci, giusto per non dire dodici.
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Come si snoderà il nostro anno di lavoro, è davvero difficile da immaginare, come era impossibile immaginare un’accelerazione così veloce della crisi causata dal coronavirus. Il quale nel frattempo sta danneggiando fortemente alcuni comparti, come quelli dell’ospitalità, della cultura, del turismo e del tempo libero – che, ricordiamo, per chi ci lavora non sono attività accessorie, ma fonte di business e spesso anche ragione di vita. Secondo Fipe Confcommercio, i pubblici esercizi perdono ogni giorno 50 milioni di euro, in termini di cancellazione di eventi e prenotazioni; due terzi degli associati prevede che la perdita di fatturato arriverà fino all’80% nei prossimi due mesi. Secondo FederAlberghi Lombardia, citata da Pambianconews, gli hotel di Milano stanno perdendo tre milioni di euro al giorno.
Altri mondi non risentono di questa crisi anzi migliorano i loro risultati: la grande distribuzione e largo consumo, che però deve trasferire il peso della corsa agli approvvigionamenti alla capacità di alimentare gli scaffali da parte delle reti logistiche, cosa non scontata; e naturalmente l’e-commerce, pronto a presentarsi alle nostre case di reclusi con una rosa completa di beni di prima necessità. Giusto per fare un esempio, a far data dal 23 febbraio, gli ordini online su sito e app di Bofrost sono aumentati in media del 100% ogni giorno e la tendenza è prevista ancora in crescita. Gli “acquisti da panico”, giustamente definiti così da La Repubblica, hanno dato buoni risultati anche nell’ultima settimana di febbraio, che ha registrato in media un +12,21% per la grande distribuzione in Italia.
Dunque alla logistica si continua e si continuerà a chiedere tanto: non solo come capacità di movimentazione fisica, ma anche e soprattutto come strumenti di visibilità e controllo su supply chain veramente imprevedibili. Ecco perché per tutte le aziende del settore è necessario oggi mantenere la calma, rimanere lucidi, contrastare l’inevitabile paura, e soprattutto fare di tutto per perseguire gli obiettivi di sempre, che oggi diventano più validi che mai.
Data: 06 marzo 2020